Passito 2016 etichetta Ferrè
premiato da Wine Spectator
Nato da una sfida lanciata dal più grande enologo di tutti i tempi, ottiene da Wine Spectator uno dei punteggi più alti mai assegnati ad un vino da dessert.
Colore ambrato, note intensamente aromatiche, profumi inebrianti. Se c’è un vino che racconta il carattere della Sicilia questo è il passito: complesso, armonico, adeguatamente dolce e persistente proprio come la Trinacria che traccia un segno indelebile nel cuore dei visitatori. Johann Wolfgang Goethe scriveva: «L’Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immagine nell’anima: qui comincia tutto».
un vino che racchiude le infinite sfumature della Sicilia
Sorseggiare a fine pasto un bicchiere di passito è come intraprendere un viaggio alla scoperta di questa terra ricca di contrasti e di storie affascinanti da raccontare. Proprio come la storia del Passito di Feudi del Pisciotto, nato da una sfida inedita lanciata dal più grande enologo di tutti i tempi, Giacomo Tachis. Fu lui a suggerire a Paolo Panerai e all’enologo e suo discepolo, Alessandro Cellai, di non fare un passito con lo zibibbo ma di coltivare in Sicilia due vitigni, Gewürztraminer e Semillon, che nessuno mai avrebbe immaginato in grado di prosperare nel caldo torrido dell’isola.
Come Leonardo da Vinci, Galileo Galilei e Dante, anche Giacomo Tachis era convinto che “Il vino è luce e umore” e che in nessuna parte del mondo la luce (il sole) e gli umori del terreno sono così straordinari come in Sicilia. “Per alimentare la nostra passione nel fare vino – racconta Paolo Panerai, vice presidente della società che detiene il controllo di Feudi del Pisciotto - Tachis ci ha lanciato questa sfida che oggi possiamo dire di avere vinto: grazie ai segreti che ci ha donato, uniti alla passione e alla competenza di Alessandro Cellai, siamo riusciti a cogliere la luce e gli umori della terra di Sicilia e a tradurli in un Passito unico nel suo genere”.
A sancirlo, il punteggio di 93/100 attribuito da Wine Spectator all’annata 2016, tra i più alti mai assegnati ad un vino da dessert. A conquistare la bibbia mondiale del vino, le note intensamente aromatiche del Gewürztraminer che si sposano con l’eccellente struttura del Semillon, il tutto sorretto da una perfetta acidità. Il risultato è un passito dai sapori equilibrati, non eccessivamente dolce e con chiari sentori di zafferano, frutta secca, miele e rosa. A sottolineare l’originalità e l’eleganza del Passito di Feudi del Pisciotto, l’etichetta disegnata da Gianfranco Ferré, architetto prestato alla moda che con il suo tratto inconfondibile racconta questo “matrimonio” enologico internazionale.
Tachis diceva che “un vino è eccezionale quando ci si siede in poltrona, si degusta, si chiudono gli occhi e si vede l’immenso”. E’ quello che accade sorseggiando il Passito di Feudi del Pisciotto, un vino che racchiude le infinite sfumature della Sicilia.